Premessa necessaria “Che senso ha scrivere a dicembre di un film che è uscito ed è stato visto a febbraio?” – si chiederanno i miei quattro lettori (non è una … Continua a leggere “Call me by Your Name”: tra charm, rivoluzione e staticità
Tag: Cinema
Io straamo, adamo, abramo Woody Allen.
“Ogni volta, quando un mio film ha successo, mi chiedo: come ho fatto a fregarli ancora?” Estate. Pomeriggio. Cicale. Afa.La voglia di fare qualcosa di produttivo – soprattutto se sono … Continua a leggere Io straamo, adamo, abramo Woody Allen.
“Il Cielo sopra Berlino” (Der Himmel über Berlin), Wim Wenders, 1987
Con:
Bruno Ganz: Damiel
Solveig Dommartin: Marion
Otto Sander: Cassiel
Curt Bois: Omero
Peter Falk: Se stesso
“Una passante, che sotto la pioggia chiuse di colpo l’ombrello lasciandosi bagnare tutta. Ah ecco: uno scolaro, che descriveva al suo maestro come una felce nasce dalla terra. Ha fatto stupire il maestro. Una cieca, che quando si accorse di me si mise a tastare l’orologio. Sì, è magnifico vivere di solo spirito e giorno dopo giorno testimoniare alla gente, per l’eternità, soltato ciò che è spirituale. Ma a volte la mia eterna esistenza spirituale mi pesa e allora non vorrei più fluttuare così in eterno, vorrei sentire un peso dentro di me che mi levi quest’infinitezza legandomi in qualche modo alla terra: a ogni passo, a ogni colpo di vento, vorrei poter dire “Ora.” “Ora.” e “Ora.” e non più “Da sempre:”, “In eterno.”. Per esempio, non so: sedersi al tavolo da gioco ed essere salutato, anche solo con un cenno. Ogni volta che noi abbiamo fatto qualcosa era solo per finta… ”
(Damiel)